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Eva Luna

Notizia del 26/11/2006

Me llamo Eva, que quiere decir vida, segùn un libro que mi madre consultò para escoger mi nombre. Nacì en el ùltimo cuarto de una casa sombrìa y crecì entre muebles antiguos, libros en latìn y momias humanas, pero eso no logrò hacerme melancòlica, porque vine al mundo con un soplo de selva en la memoria.

Mi padre, un indio de ojos amarillos, provenìa del luga donde se juntan cien rìos, olìa a bosque y nunca miraba al cielo de frente, porque se habìa criado bajo la cùpula de los àrboles y la luz le parecìa indecente.

Ho incontrato Eva Luna per la prima volta in una raccolta di "suoi" racconti, Eva Luna racconta, e sono stata subito colpita dall'impronta data ai personaggi dalla brava Isabel Allende, una delle scrittrici che più amo e che riesce sempre ad infondere una sicurezza e una grinta incredibile ai suoi personaggi che sembrano non piegarsi di fronte a nulla e Eva Luna non fa eccezione.

Tra i vari passaggi del libro mi piace ricordarne uno che secondo me riassume bene lo stile di Isabel Allende: Eva Luna sopra a una barchetta si sta mettendo in salvo da una inondazione e incrocia una casa sul cui tetto ci sono delle persone che cantano. Incuriosita chiede come mai stiano cantando ed essi rispondono che già sono circondati da un sacco di problemi, non hanno alcun bisogno di buttarsi ulteriormente giù di morale: lo trovo un modo fantastico di affrontare la vita!

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