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Flatlandia

Notizia del 19/11/2006

Se il mio povero amico della Flatlandia fosse tuttora in possesso del vigore mentale di cui godeva quando iniziò a comporre queste memorie, non avrei bisogno adesso di sostituirlo in questa prefazione, ove egli desidera in primo luogo ringraziare i suoi lettori e i suoi critici della Spacelandia, la cui favorevole accoglienza ha reso necessaria una sollecita quanto inaspettata seconda edizione del suo lavoro; in secondo luogo chiedere venia per certi errori e refusi (dei quali però egli non è totalmente responsabile); e in terzo luogo chiarire un paio di equivoci.

Edwin Abbott - Flatlandia, Gli Adelphi

Flatlandia è stato scritto da Edwin A. Abbott alla fine del XIX secolo e anticipa in un racconto apparentemente per bambini la teoria della relatività sviluppata da Albert Einstein tre lustri più tardi.

Come altri libri che ho letto e apprezzato, anche questo parla di come spesso tendiamo a giudicare senza considerare la prospettiva altrui e racconta di come gli abitanti di un mondo a due dimensioni fatichino a spiegare la seconda agli abitanti di un mondo a una dimensione, ma che a loro volta non credano a chi sostiene che esiste un mondo a TRE dimensioni al di fuori della loro percezione.

Il libro è divertente e il sottotitolo "Racconto fantastico a più dimensioni" ne descrive bene il senso a un tempo leggero e profondo del contenuto ed ho trovato particolarmente gustose le descrizioni dei meccanismi che regolano la vita per noi incomprensibile di un mondo a due dimensioni, di come la gente si "sorpassa" o di come si entra ed esce da una casa o di come si comunica e viene automatico pensare alle cose per noi apparentemente naturali ma che probabilmente abbiamo imparato a fare per ovviare alla mancanza di ulteriori dimensioni.

  • Titolo: Flatlandia
  • Autore: Edwin A. Abbott
  • Edito da: gli Adelphi
  • Prezzo: € 5,16

Commenti

1 - Scritto da ringo_mato il 07/01/2008 alle 23:21

Appena posso questo lo leggo pure io scoperto grazie all'esame di sociologia ..

2 - Scritto da reb il 08/01/2008 alle 17:08

bah, e' talmente corto e leggibile che se te lo prendi in tasca la prossima volta che prendi il treno quando arrivi l'hai terminato :D

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