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Oscar Wilde e i delitti a lume di candela

Notizia del 29/04/2008

In un pomeriggio inondato di sole, alla fine dell'agosto del 1889, un uomo sui trentacinque anni - alto, leggermente sovrappeso e di certo troppo vestito - fu fatto accomodare in una casetta a schiera in Cowley Street, a Westminser, vicino alla sede del Parlamento. L'uomo andava di fretta, e non era abituato alla fretta. Aveva il volto paonazzo e la fronte imperlata di sudore. Entrando nella casa, al numero 23, passò rapido accanto alla donna che gli aveva aperto la porta, attraversò l'angusto ingresso e salì le scale fino al primo piano. Là, di fronte a lui, in fondo a un pianerottolo dal pavimento grezzo, c'era una porta di legno.

Gyles Brandreth - Oscar Wilde e i delitti a lume di candela, Sperling & Kupfer

Sono un'ammiratrice di Oscar Wilde da molto tempo e ad attirarmi verso questo libro è stato senz'altro il suo nome nel titolo. Realizzare che non si trattava di un libro DI Oscar Wilde, ma con Oscar Wilde come protagonista mi ha quasi fatto desistere dall'acquistarlo, ma per fortuna mi sono lasciata tentare.

Oscar Wilde e i delitti a lume di candela, scritto da Gyles Brandreth, è un classico racconto giallo "alla Sherlock Holmes" e malgrado io non abbia mai letto nessuna delle sue avventure (sono piuttosto una fan di Hercule Poirot), non a caso lo cito: gli attori principali infatti, oltre allo stesso Oscar Wilde che finisce suo malgrado per impersonare Sherlock Holmes, di cui seguirà i metodi investigativi, sono Arthur Conan Doyle, che aveva appena pubblicato la prima storia del suo famoso detective e si accingeva a scriverne la seconda, e Robert Sherard a cui tocca il ruolo di narratore e di Dr Watson della situazione.

I tre personaggi sono realmente esistiti, naturalmente, e davvero ebbero un lungo rapporto di amicizia (Robert Sherard scrisse anche delle biografie di Wilde dopo la morte di quest'ultimo); il racconto - molto gradevole e veloce - si intreccia continuamente con episodi realmente accaduti, tanto che a volte si fatica a distinguere la fantasia dalla realtà.

Tutto ruota attorno all'omicidio, apparentemente inspiegabile, di un ragazzo di strada, un bellissimo ragazzo con una vita difficile alle spalle e buone prospettive di riscattarla davanti a se, che però viene trovato morto proprio da Oscar Wilde e il cui cadavere sparisce entro un'ora dal ritrovamento dello stesso.

Ci si può lasciar trascinare dalla storia oppure si può tentare di risolvere l'enigma (le tracce non mancano, anche se personalmente preferisco lasciarmi trascinare) e nel frattempo si gustano gli aforismi per i quali è famoso Wilde e che punteggiano qua e là il racconto in modo piacevole, tranne in un paio di casi in cui l'inserimento risulta forzato.

A ogni modo, Gyles Brandreth è riuscito a rispettare molto bene i personaggi, le caratteristiche che tanto ce li hanno fatti amare e l'ambiente della Londra dell'era Vittoriana, scrivendo un giallo piacevole, mai eccessivo e adatto a un viaggio in treno o a una serata di tutto relax.

  • Titolo: Oscar Wilde e i delitti a lume di candela
  • Autore: Gyles Brandreth
  • Edito da: Sperling & Kupfer
  • Prezzo: € 16,00 (copertina semirigida)

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