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I pilastri della Terra

Notizia del 17/11/2007

I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione. Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro. Uno strato di neve fresca copriva il paese come una nuova mano di colore e le loro orme furono le prime a intaccarne la superficie immacolata. Passarono tra le casupole di legno camminando sul fango ghiacciato delle viuzze e raggiunsero la piazza del mercato dove attendeva la forca.

Ho mandato in vacanza la mente e per farlo ho scelto uno scrittore che non conoscevo, malgrado ne avessi sentito parecchio parlare: Ken Follett.

Ho letto due o tre suoi libri, "Il terzo gemello", "Triplo" e "Lo scandalo Modigliani", senza restarne particolarmente colpita, anzi trovandoli sempre più uguali tra loro man mano che li leggevo. Avevo però già in casa I pilastri della Terra, che mi era stato descritto come molto diverso dagli altri libri di Follett, così, sull'onda dello stile, ho deciso di leggerlo e non me ne sono affatto pentita.

L'impostazione della storia è molto simile a quella degli altri libri, dove alla fine il bene trionfa, malgrado il libro sia grosso più del doppio e i personaggi chiamati in causa molti di più, ma quel che veramente è interessante di questo libro ambientato in pieno Medioevo (1120-1170 approssimativamente), è che contiene un'accurata descrizione degli usi e dei costumi dell'epoca: cibo, abbigliamento, descrizione delle abitazioni, rapporti tra le classi sociali, architettura, economia... sarà che a me il Medioevo piace come epoca storica, sarà che mi incuriosisce il modo di vivere dei nostri avi, sarà che comunque la scrittura di Follett è molto scorrevole e di facile lettura, ma il libro mi è piaciuto molto e trovo valga la pena di leggerlo senza farsi spaventare dalle oltre mille pagine che lo compongono.

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