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'Posiziono su Google'

Notizia del 05/04/2008

"Mi avvalgo dei servizi della ditta XYZ per posizionare su Google", queste sono state le testuali parole della dirigente d'azienda (chiamiamola Anna - nome fittizio - per comodità) con cui stavo parlando.

Non è colpa sua, capiamoci: Anna di lavoro fa tutt'altro e lo fa anche molto bene; ha aperto un sito web qualche anno fa per pubblicizzare la sua azienda e continua ad avere un contratto di gestione con la ditta che gliel'ha creato e che provvede a mantenerlo nelle prime pagine della serp (search engine results pages, pagine dei risultati del motore di ricerca) per le principali chiavi legate alla sua attività.

Tutto bene? Quasi, almeno per quel che mi riguarda.

Il fatto è che il concetto di "posizionare sui motori" mi disturba, perché la buona posizione nella serp dev'essere un effetto collaterale positivo e non un punto d'arrivo. Il mio punto d'arrivo di creatore di siti, è fornire contenuti utili e interessanti al navigatore nel miglior modo possibile.

Anna mi raccontava che chiama di quando in quando la ditta XYZ "per posizionare il sito: non lo sto a guardare continuamente, ma ogni tanto mi accorgo che i contatti calano, allora chiamo e me lo rimandano su", ma la cosa non sembrava convincerla fino in fondo, anche se apparentemente funzionava.

Rimasta sola ho aperto il sito di Anna; mi sono trovata davanti a un sito che denuncia tutti i suoi 7 anni di attività, ma soprattutto che - almeno a una prima occhiata - tecnicamente pareva essere quanto di peggio si possa costruire per scalare le serp. Siccome sono curiosa, ho verificato qual'era la situazione sui motori.

Il risultato è stato inaspettato: il sito - multilingua - dichiara 6-8 chiavi circa ed è posizionato o benissimo o nulla!

Mi spiego: per le due chiavi principali, abbastanza generiche e quindi interessanti (se si trattasse di scarpe, potremmo paragonarlo alla chiave "scarpe da uomo in pelle"), nel momento in cui ho controllato io era rispettivamente al 4° e al 5° posto su Google, ma praticamente non esisteva né in Yahoo, né in MSN, più o meno la stessa situazione per l'area in tedesco, qualcosa di peggio per l'area in inglese e nessun risultato per l'area in francese (ho controllato le serp fino a pagina 10 circa per ogni voce e per ogni motore). Nessun risultato o risultati molto scarsi per le altre chiavi dichiarate nel meta keywords.

Per la mia pur poca esperienza, si tratta di un risultato strano, perché di solito e se il sito è costruito correttamente, si è presenti in modo abbastanza omogeneo per una serie di chiavi simili, soprattutto nel caso di siti di argomento molto specifico qual'è quello di Anna.

A quel punto ho deciso che dovevo assolutamente saperne di più e mi sono messa a rivoltare quelle pagine come un calzino.

Quel che succede è che c'era questo vecchio sito costruito con tabelle annidate, senza dichiarare il linguaggio usato, con dei tag usati a caso che all'inizio si posizionava solo attraverso le chiavi inserite nel meta keywords, perché all'epoca Internet era molto più giovane e ingenuo e molto meno affollato di ora.

Come si sa, col tempo i motori hanno affinato le loro tecniche di valutazione delle pagine, dando valore di volta in volta a elementi fin lì trascurati, così c'è stato il momento in cui erano molto in voga i link nascosti, poi si è passati alle doorway pages (pagine create apposta per i motori: non usate né gli uni, né le altre, perché sono controproducenti), più tardi in cui erano importanti gli alt delle immagini oppure i title dei link o ancora l'url delle pagine. Ogni volta che questo o quell'elemento della pagina diventava un parametro rilevante per il motore, l'azienda procedeva allo sfruttamento a tappeto di tale elemento: in questo modo, per qualche tempo il sito tornava in buona posizione, per poi sprofondare nel momento in cui l'elemento stesso perdeva di valore a favore di qualcos'altro o addirittura diventava nocivo (link nascosti e doorway pages).

Esempio di tag H1 inserito all'interno di un paragrafo: il risultato può essere buono sui motori, ma per il navigatore è pessimo.

Con questo sistema, il sito si è mantenuto a galla, ma a quale prezzo? Al prezzo del massacro del sito stesso: uno degli ultimi interventi infatti ha portato a inserire dei tag h1 - quelli dei titoli, per intenderci - all'interno delle frasi, al solo fine di dare risalto alle parole chiave; il risultato di tale inserimento si vede a lato in quello che nell'originale è un paragrafo unico: il navigatore entrando si trova davanti a frasi scritte in parte con caratteri piccoli, poi grandi, poi in corsivo, poi ancora piccoli... tutto questo senza una cura estetica e un vero senso logico, perché se la parte in corsivo può essere accettabile, anche se andrebbero fatti col tag em anziché con un tag h2 formattato, vi assicuro che leggere una frase con parte delle parole in caratteri cubitali non è il massimo della praticità, oltre a passare il messaggio di trovarsi davanti a un biglietto da visita aziendale poco curato: voi andreste a pranzare in un ristorante dove il proprietario gira sempre con la camicia macchiata e stazzonata? Ecco, appunto: neanch'io ;)

A ogni modo, questo ritocco probabilmente funzionerà fino a quando Google non diventerà più esigente per esempio sulla correttezza del codice e sull'annidamento dei tag o su qualcos'altro ancora (non ne ho idea, sto sparando a caso, ma è logico che sia così); a quel punto immagino che la ditta XYZ troverà un altro modo di far stare su il sito, ma di volta in volta l'operazione diventa più complicata e invasiva.

Tutto ciò è necessario? E' ovvio che la risposta è no, non lo è.

Per ottenere con un minor dispendio di energia e di soldi un risultato migliore e soprattutto più stabile nel tempo, sarebbe bastato sfruttare meglio e fin da subito gli strumenti a disposizione anziché accanirsi su uno solo fino a snaturarlo; un esempio tra i tanti che mi sono capitati sotto gli occhi è l'aver curato con poca attenzione alcuni elementi, come aver inserito o comunque non rimosso termini in italiano dalle pagine in altre lingue.

Nell'esempio qui sotto, si notano in nero tag e meta-tag, in blu i termini in inglese e in rosso tutte le parti in italiano, compresa la dichiarazione sulla lingua principale della pagina:

L'header di una pagina della sezione inglese: in nero il codice, in blu le parole in inglese e in rosso le parole in italiano.

Questo miscuglio fa si che il motore non riesca a esser certo di cosa sta leggendo e di conseguenza che al momento della ricerca da parte di un navigatore, proponga prima della nostra una pagina con tutti gli elementi concordi.

Sicuramente non saranno elmenti fondamentali, ma per quale ragione non usarli nel modo giusto? Poniamo che nel conteggio valgano 0,5 (numero a caso, lo voglio precisare), potrebbe essere proprio quello 0,5 che fa la differenza e permette al sito di sorpassare un concorrente e magari saltare dalla seconda alla prima pagina del motore: vi pare poco!?

A ogni modo auguro buona fortuna al posizionatore che sta seguendo questo sito: continuerà nella sua fatica sempre più improba, quando, trattandosi di un sito-vetrina con un numero di pagine limitato, sarebbe molto più facile rifare il tutto da zero, utilizzando maggior rigore nell'uso dei tag e nella cura dei contenuti, senza alcun bisogno di forzare alcunché, ma soprattutto senza alcun bisogno di tornare dopo pochi giorni a metter mano alle pagine per trovare qualche altro sistema, perché un sito costruito nel modo giusto con dei contenuti inseriti correttamente, non ha bisogno di essere "tirato su": come un ponte autoportante, sta su da solo, usando di volta in volta questo o quell'elemento IMPOSTATI COME SI DEVE al momento della creazione del template e dell'inserimento dei contenuti, col risultato di far risparmiare a tutti tempo, fatica e soprattutto denaro!

Commenti

1 - Scritto da Marco Grazia il 06/04/2008 alle 12:41

Benvenuta nel complicato mondo del SEO.

Come ben sai, ci sono aziende che hanno puntato tutto sull'ottimizzazione dei siti altrui, alcune sono serie e sanno che per ottimizzare un sito bisogna iniziare a strutturare il sito stesso dall'inizio alla fine così come hai ben iniziato a mostrarci tu.

Altre, che spesso si fanno pubblicità via email (leggi pure spam) ma che in compenso chiedono molti soldi per un'ottimizzazione della SERP, senza dire ne come ne cosa intendono fare per ottenere questa presunta ottimizzazione.

Ovviamente io non so che tipo di società sia la XYZ, ma da quanto tu ci hai fatto capire mi pare proprio una di queste, mi pare anche che la signora "Anna" ne sia contenta e questo la toglie fuori da guai. Ovvero: se lei è contenta, be tanto peggio e tanto meglio.

Io non realizzo molti siti come te :-) ma forse proprio perché ne realizzo pochi tendo a ottimizzarne il codice in modo da averlo pulito e semanticamente corretto, già questo spesso basta per un'ottimizzazione più che buona con diverse chiavi di ricerca.

Sono riuscito ad avere una buona indicizzazione per un sito dove il titolare realizza "icone russe", e tu puoi immaginare quanto è difficile indicizzare un sito di icone, le quali, non essendo proprio degli oggetti grafici per computer è un problema riuscire a trovarle :-D

Sai che bisogna cercare una o più parole che accomunano l'oggetto della ricerca, sai che chi ha la necessità di cercare queste cose è un tipo di persona non necessariamente sprovveduta e alle prime armi, e che in fatto di icone sa cosa vuole.

Insomma le parole "icona", "icone russa" non sono sufficienti per una ricerca esaustiva, il perché è facilmente verificabile su Google, ma se aggiungi il termine "acheropite" che un estimatore di tali opere sa e conosce, ecco che il sito cercato è in prima posizione.

M. (o dovrei dire S&O, ma non sono il tipo)

2 - Scritto da reb il 06/04/2008 alle 19:01

neanch'io credo di essere una che fa molti siti, per la verita', a ogni modo, pochi o tanti che siano, mi piace curarli bene fin dall'inizio, perche' questo lavoro non e' diverso dagli altri: se inizi bene, lavori la meta' e ottieni il doppio, c'e' poco da fare!

cmq se ti puo' consolare, anche se ho iniziato a interessarmi di posizionamento, ho sempre una certa perplessita' a dire che me ne occupo ai clienti, perche' non credo di essere a livelli neanche lontanamente professionali tali da propormi... diciamo che se me lo chiedono, rispondo che, dati alla mano, la cura maniacale del codice e dell'inserimento fa si che i risultati si vedano, ma promesse non se ne fanno... non fino a quando non saro' diventata la proprietaria di google :D

;)

p.s. non so se gia' lo usi o conosci, ma per trovare parole chiave alternative io uso lo strumento di google per le campagne a pagamento

3 - Scritto da Marco Grazia il 07/04/2008 alle 14:48

Il tuo ragionamento non fa una grinza con il mio del resto :-)

Diciamo che nessuna persona onesta promette cose che non può mantenere, però è anche vero che si può promettere entro un range ragionevole di posizioni un buon piazzamento.

Ora come detto prima non conosco il sito in questione, però è certo che la gente entra perché cerca qualcosa e se quel qualcosa non trova se ne va.

Il feedback di un sito e non il suo piazzamento è più importante, ovvero i contatti che il proprietario ha con i clienti tramite esso. Se ci fermassimo al piazzamento allora sarebbe tutto più facile.

Purtroppo bisogna modificare costantemente i contenuti, anche se si tratta di un negozio di scarpe, anzi, forse proprio per questo bisogna sempre mostrare le novità, se no il sito chi te lo cerca?

A chi interessano le scarpe di moda uno o due anni fà.

Ma io, te, e altri questo lo sanno e su questo lavoriamo, ma purtroppo in questo mestiere i ciarlatani sono i più i quali promettono mari emonti, tanto, loro possono sempre smentire chi come noi lavora seriamente, vedi il caso esposto da te, ad una riprova, loro, possono sempre dimostrare di essere riusciti dove tu (o io) non sei arrivata con tutto il tuo sapere e il "Web semantico", infatti, il sito di "Anna" è pur risalito nella SERP quando, loro, ci hanno messo le mani ... capito mi hai? Il mondo è dei furbi, e io che furbo non sono sto a guardare.

M.

PS sì lo conosco, d'altronde uso molto i tools di Google per i siti, sono comodi e ben fatti per ciò che mi serve, comunque grazie, se li citi vuole dire che funzionano.

4 - Scritto da reb il 07/04/2008 alle 21:21

beh, a me e' capitato di usarlo per farmi venire buone idee e ha funzionato, ma sono piuttosto flessibile e le idee se capita me le faccio venire anche attraverso il piu' classico di dizionario cartaceo dei sinonimi e contrari :D

5 - Scritto da Marco Grazia il 09/04/2008 alle 14:58

Mai abbandonare la carta, io la uso per gli appunti ed ho pure un buon vecchio ipaq con registratore che non uso!

Sto pensando di farmi un sito come portfolio per i miei lavori, la colpa in parte è dell'articolo "Il portfolio perfetto" su Html.it a dirla tutta è molto che ci penso ma non so mai decidermi, ora è il momento giusto o lo prendo questo treno o mollo tutto :-)

Lì vorrei metterci un po' tutto ciò che so sul posizionamento.

Insomma in parte ho tanta roba mia scritta in giro per la rete come il generatore di header (http://marco.stilisticamente.com/meta/meta.php) ma che a metterla insieme creerebbe solo un guazzabuglio, insomma alla fine il ciabattino è colui che porta le scarpe più rotte della città.

M.

6 - Scritto da reb il 10/04/2008 alle 17:25

l'esigenza della troppa roba scritta in giro l'ho sentita anch'io ed e' piu' o meno il motivo per cui e' nato questo posto :)

7 - Scritto da Marco Grazia il 10/04/2008 alle 21:25

Be ma tu ne sai davvero tanto :-)

8 - Scritto da reb il 10/04/2008 alle 22:56

grazie, ma non e' mica cosi' vero! per esempio io e i linguaggi di programmazione e scripting litighiamo ferocemente, cosi' per quieto vivere abbiamo deciso di mantenere una distanza di sicurezza ;)

9 - Scritto da Marco Grazia il 11/04/2008 alle 23:03

Se il Web fosse tutto lì sarebbe ben arido.

10 - Scritto da reb il 12/04/2008 alle 00:37

vero :)

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