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Un bellunese di Patagonia

Notizia del 20/12/2006

Il maiale galoppava tup tup sollevando polvere e grugnendo all'impazzata con quella sua voce rugginosa. Correva qua e là, picchiando il terreno con passi pesanti, ma nello stesso tempo sgusciava agilissimo. Un topo gigante, sembrava. Un'anguilla obesa. Imprendibile e raccapricciante. Giocondo e Giovanni on il pancione fuori dalla camicia gli correvano dietro tup tup sbraitando e barcollando, ubriachi spolpi. Corri corri, si incitavano l'un l'altro, i due fratelli, e intanto scivolavano, sbandavano, ridevano, mentre la bestia schizzava via senza controllo.

Sergio Dal Farra è nato in Argentina da genitori bellunesi e cresciuto con i ritmi di campagna fino a quando si è trasferito a Buenos Aires per frequentare l'università proprio nel periodo in cui i Colonnelli presero il potere in Argentina e racconta – attraverso la penna di Alfonso Lentini – di amici scomparsi, di fughe repentine, di vite appese all'umore del vicino o a un rumore di troppo nel silenzio della notte fino a quando parte con null'altro che quel che ha indosso e ”torna” a Belluno, luogo mai visto ma ben noto grazie ai racconti sentiti così spesso. Qui trova l'aiuto e il sostegno anche materiale dei parenti rimasti e riesce a rifarsi un'esistenza.

Il libro è in realtà una lunga intervista e offre uno spaccato molto vivido di quanto successo in quel periodo cupo della storia argentina, dell'angoscia vissuta, del pericolo corso e anche della solidarietà che ha permesso – purtroppo non a tutti – di sopravvivere.

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